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Il Magazine del Centro Breggia

Conosciamo Jacques Perler

(pubblicato il 20/09/2019)



Ciao a tutti,
da oggi abbiamo il piacere di esporre al Centro Breggia una bellissima fotografia del Monte Generoso del fotografo Jacques Perler. 

Jacques è nato a Lugano nel 1968, ha studiato economia completando la formazione come analista finanziario, è titolare di una fiduciaria a Mendrisio. Ha allargato le sue conoscenze con corsi di viticoltura e digital marketing, la fotografia è venuta da autodidatta ed oggi occupa il 20% del suo tempo.

Ma conosciamo meglio Jacques con una breve intervista. Per ogni risposta Jacques ha scelto una sua fotografia da abbinare e sono davvero belle. Se vi interessa il suo profilo Instagram lo potete sfogliare direttamente da qui: @jacques_perler_photographer

1.    Come nasce la tua passione per la fotografia? 
Fin da bambino la fotografia ha rappresentato una grande attrazione, non sono un nativo digitale, è iniziato tutto con la pellicola. Mi affascinava il concetto di riportare fedelmente la realtà su pezzo di carta, cogliere l’attimo di uno stato d’animo. Nel 2005 con l’avvento delle prime reflex digitali, il grande salto, con l’ausilio di Photoshop cambiava il modo di concepire fotografia. Capisci le potenzialità che può avere una brutta foto nelle mani giuste.


2.    Uno scatto fotografico spesso è più eloquente di mille parole, come fai a scegliere lo scatto migliore?
Annualmente produco 40’000/50'000 immagini, e ne guardo altrettante sui social. All’inizio faticavo a scegliere lo scatto migliore, oggi l’occhio è così allenato da individuare subito le foto di qualità.

3.    Quali sono i requisiti per essere un bravo fotografo? 
Con l’avvento del digitale, il livello si è alzato tantissimo, la tecnica la impari in fretta e alla fine la differenza sta nelle idee innovative, nelle inquadrature ardite. Nei ritratti è fondamentale prendersi il tempo per conoscere il soggetto ed entrare in sintonia, nei paesaggi la variabile di successo è il tempo, non devi avere fretta, saper aspettare le condizioni migliori è l’arma vincente.

 

4.    Instagram è il social della condivisione delle fotografie, cosa ne pensi di questo social?

Penso che nel mondo 2.0 Instagram abbia colmato un grande vuoto. E’ di gran lunga il mio social preferito, seguendo i lavori di altri fotografi imparo sempre qualcosa, ma la funzione più intrigante è seguire i tuoi hashtag preferiti, qui c’è il vero confronto!

 

5.    Quali sono i soggetti che preferisci?

Senza dubbio le spose, da più di vent’anni mi sono specializzato nella fotografia matrimoniale. Non mi interessa la cerimonia o i festeggiamenti, li fai perché devi, la vera passione è la sposa presa singolarmente come se fosse la tua modella. A volte mi capita di rifiutare l’incarico! Quando capisco che non ci sono i presupposti per divertirmi e fare un buon lavoro, preferisco passare la mano. La fotografia è una grande passione, non deve essere una costrizione. 


6.    Esiste una fotografia di cui sei particolarmente orgoglioso? 
Ne ho tante ma una in particolare non la dimenticherò mai. Si tratta di uno scatto di alcuni cavalli in corsa sul lago ghiacciato al White Turf di St. Moritz. Ero li vacanza, non avevo l’accredito, ma grazie alla mia faccia tosta, mi sono imbucato tra i professionisti ed è uscito uno scatto che ha fatto il giro della Svizzera, esposto anche Rätisches Museum di Coira. 

 

7.    Parlaci della foto panoramica dal Monte Generoso usata per la gigantografia esposta al Centro Breggia
Un lavoro impegnativo, se consideri che al tramonto, il trenino non era disponibile, al fine di trovare le condizioni ideali, sono dovuto salire in mountain bike per ben tre volte. Il file per una gigantografia di 5m comporta una risoluzione altissima, l’unico metodo per mantenere una buona qualità di stampa è creare una sequenza di dieci scatti perfettamente allineati. Alla fine il tutto ha comportato una trentina d’ore di lavoro.

 

8.    Progetti per il futuro? 

Il tempo è tiranno, ma sto lavorando al ritratto di una sposa che si specchia nel lago sotto al Cervino all’alba… vedremo.

 

Ringrazio Jacques per essersi messo a  disposizione e invito tutti a passare al Centro Breggia ad ammirare la gigantografia del Monte Generoso, vi  assicuro che ne vale davvero la pena.

A presto Elena


Centro Breggia Balerna

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